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mercoledì 20 marzo 2013

Fideua'




Ed eccoci di nuovo qua! Caspita,ho avuto cosi' tanto da fare che proprio non ho trovato nemmeno una briciola di tempo da dedicare al mio angolo di relax! Il tempo fugge veramente inesorabile!Come diceva Virgilio nelle Georgiche "Sed fugit interea fugit irreparabile tempus "...
E quale rientro migliore se non quello legato all'appuntamento con MtChalleng? Anche se come tutte le volte,quando vedo la sfida del mese dico seeeeee...ma che ricetta eh?! Figurati se son capace....ma da dove parto???
E come tutte le volte,accetto la sfida,leggo attentamente la ricetta con il procedimento e...miracolo, pizzico di esperienza che man mano aumenta,azzardo,orgoglio,voglia di imparare ricette nuove...il piatto riesce alla grande!
Quindi devo dedurre una cosa...che a volte ci poniamo noi dei limiti che non hanno senso di esistere. Perchè appena ci mettiamo in discussione ecco che escono delle doti inaspettate,che erano sopite chissà dove e che abbiamo risvegliato facendoci a volte meravigliare,ma anche renderci contente.Perchè ci rendiamo conto che se vogliamo possiamo.In questo caso la nostra riuscita è legata ad una ricetta,ma se riusciamo ad applicare questo modo di pensare anche nelle vita quotidiana,magari evitiamo di farci tante menate e di fasciarci la testa prima del tempo. E in queste sfide culinarie io mi rendo conto che non si finisce mai di imparare e stupire. Come questa volta e tutte le altre volte. Ed è bello e stimolante avvicinarsi alle tradizioni e alla cultura in toto degli altri popoli.
Ad essere sincera,della Spagna non conosco proprio niente,se non le Isole Canarie,dove ci sono stata ormai un tempo immemorabile fa! Quindi non so niente della movida spagnola e dei divertimenti che attirano i giovani da tutte le parti del mondo e dei monumenti visti dal vero. E non so se riuscirei ormai ad adattarmi alle ore piccole e allo stile di vita scandito dalla calma del giorno,avvolto dalla canicola, e dalla frenesia notturna,ritmata dalla musica e dalle risate!
Ho solo visto le foto e ascoltato i racconti degli amici e di mio marito che ci sono stati.
Ho solo visto un numero indecifrabile di documentari che mi han mostrato delle opere artistiche di inestimabile bellezza e valore,partendo dalla Sagrada Familia,Parco Gaudi' e Santiago de Compostela per citare quelli piu' conosciuti.

E inevitabilmente,pensando alla Spagna,mi vengono in mente alcuni dei piu' grandi personaggi che l'hanno dipinta,decantata,interpretata,vissuta....e sono sicura che se vi elenco questi nomi,non serve nemmeno specificare in che cosa eccellono o si sono distinti,perchè sono davvero famosi...i cantanti lirici A.Kraus,Placido Domingo,Josè Carreras,M. Caballè,cantanti di musica leggera J.Iglesias,Bosè,i compositori M. de Falla e P.de Sarasade,il grande violoncellista P.Casals,i pittori Velasquez,Goya, Dali',e Picasso,gli stilisti Balenciaga,P.Rabanne,Prada,registi e attori Almodovar,Banderas,P.Cruz,
gli scrittori Sepulveda,P.Salinas,Garcia Lorca e le Opere ambientate in Spagna come la Carmen,Il Trovatore,Don Carlos,e i film Sangue e arena e Il Conte Max,Alonso e Pedrosa....sicuramenmte ci saranno altri personaggi ma a me,in prima battuta vengono in mente questi...
E tra un passo di Flamenco e uno di Fandango,arriviamo in cucina,tra un goccio di Sangria,
un freschissimo Gazpacho,Tortillas,Paella e...questa fantastica Fideuà!
Quando ho visto la ricetta proposta da Mai del blog Il colore della curcuma,mi sono detta ecco...Rino non mangia assolutamente i crostacei, come faccio?
Ma poi non mi sono persa d'animo. L'ho riletta da capo a fondo e ho deciso che l'avrei imparata ugualmente e i crostacei ce li saremmo mangiati tutti io e Alice!
E come sono stata felice di averci provato! E' uscito un piatto davvero eccezionale! E questa ricetta Catalana è una vera delizia. Sicuramente apprezzata da chi ama la pasta,il pesce,l'aglio...insomma...un piatto che entra nelle mie corde!
Cosi,da sola,nel silenzio della mia cucina,ho incominciato a cucinare quello che mi sembrava un'impresa epica e impossibile.Avevo memorizzato tutti i passaggi letti nel blog di Mai e mi sentivo sciolta e sicura,come se l'avessi fatta chissà quante altre volte! Ma questo è stato grazie alle suespiegazioni di chiare e semplici che ho riportato qui sotto.
Il gesto di spezzare gli spaghetti,come facevo da piccola quando la mamma faceva la pastina,e non c'era la pasta corta allora mi divertivo un sacco a spezzare gli spaghetti che andavano a finire nel brodo.

E poi il profumo della pasta "risottata",che si spandeva per la casa...delizioso davvero.
Insomma mi sono proprio divertita e mi sono resa conto che non ci si deve fermare di fronte a niente....anche se finita una sfida ne inizia un'altra e allora,leggermente tremo...chissà cosa ci aspetta il prossimo mese!!

Ingredienti per 6 persone:

600 gr. di "fideus" (potete farli spezzando degli spaghetti, 2/3 cm)
5 pomodori maturi
1 o 3 spichi d'aglio (a piacere)
350 gr. di calamari
350 di gamberi (io mazzancolle)
6 gamberoni
1/2 cucchiaino di paprica dolce
un pizzico di pistilli di zafferano di San Gavino
sale
olio extra vergine Dante

brodo
1 cipolla media
aqua, sale
pesce di roccia
(perché è più saporito, ma io mi sono adeguata a quello che ho trovato nel mercato:
tracima, muggine, razza, scorfano, nasello e qualche scarto di pesce spada e qualche testa di gambero)

per la salsa alioli
1 spichio d'aglio (ma se vi piace il sapore forte anche 3)
olio extra vergine Dante (quanto basta per legare la salsa sui 100 ml)
sale
il rosso di un uovo (facoltativo)

Esecuzione
Mettere il pesce per il brodo in una pentola piena d'acqua fredda (2 l.) aggiungere la cipolla, sbucciata e fatta in 4 pezzi grossolani. Potete mettere anche qualche testa di gambero, per renderlo più saporito. Portare a ebollizione e togliere la schiummetta che si forma sopra, cuocere per 30/40 minuti. Dopo filtrare e tenere da parte a caldo.



Nella "paella" scaldare un filo d'olio, versarci i fideus e farli tostare il più omogeneamente possibile, devono diventare sul marroncino ma attenzione a non brucciarli troppo. Poi mettere da parte. Se non avete la "Paella" usate una padella bassa e larga.

Aggiungere olio alla paella e cuocerci i gamberi, salare verso la fine e mettere da parte. Conviene munirsi di un recipiente, meglio con coperchio, per  preservare il pesce cotto e mantenendolo caldo. Se serve, aggiungere olio e cuocere i gamberoni, salare verso fine cottura e mettere in caldo. Passare ai calamari, puliti e fatti a pezzi, (ad anelli per capirci…) salare anche questi a fine cottura e unire al resto del pesce. Fate attenzione alle diverse cotture, il pesce fresco cuoce velocemente, ve la cavate in pochi minuti, ma aggiungete sempre abbastanza olio, perché vi servirà anche per il soffritto.

Lavare e sbucciare i pomodori. Se li fate sbollentare qualche minuto in acqua bollente è molto più facile, se non avete voglia potete usare il pela patate. Tagliuzzateli piccoli, piccoli. Sbucciare lo spicchio/spicchi d'aglio, fateli fini fini e soffriggere nell'olio, dopo qualche secondo aggiungerci i pomodori. Aggiungere una punta di zucchero, e più avanti correggere di sale. Se è necessario, (e lo sarà) bagnare con del brodo di pesce.
Quando il soffritto ha cambiato colore, si è ridotto e addensato, versare lo zafferano pestato nel mortaio e sciolto con un filo di brodo, amalgamare e aggiungere mezzo cucchiaino di paprica dolce. Dopo di che va versato il brodo, il sufficiente a coprire a pena a pena la pasta quando la andremo a buttare. Dovrete regolarvi a secondo la pentola o padella che avete a disposizione, ma meglio se questa è bassa e larga.
Quando il brodo comincia a sobbollire buttare la pasta, disporla omogeneamente su tutta la padella. Qui vanno controllati i tempi di cottura della pasta, la mia era 10 minuti, dopo i primi 4 minuti che cuoceva la pasta ci ho aggiunto i calamari e i gamberi, amalgamato e cotto fino ai 6 minuti restanti. Assaggiare se è giusto di sale e adagiare sopra i gamberoni.

La fideuà va sempre accompagnata dalla sua salsa, l'alioli, una salsina fatta soltanto con aglio, olio e sale, e tanto olio di gomito perché si fa dentro un mortaio. Ci vuole tanta pazienza e una trentina o quarantina di minuti.
Si comincia con il mortaio appoggiato sul tavolo, pestando l'aglio 1o 3 spicchi, privi dell'anima e un pizzico di sale. Deve diventare una purea finissima, senza grumi. Il preparato si deve girare e girare versando l'olio a filo, o meglio a goccia, sul mortaio ma non direttamente sull'impasto. Vedrete che dopo 15/20 minuti la salsa comincia a legare e a crescere. Un'altra versione prevede l'aggiunta del rosso di un uovo. Questo va messo dopo che l'aglio è già purea, si amalgama e si procede con l'olio.
La mia salsa all'aioli non è venuta proprio cremosa come quella di Mai...ma comunque è risultata gustosa e agliosa quanto basta! Servita nei gusci delle cozze,in "monoporzione"....

con questa ricetta partecipo al contest


mercoledì 6 marzo 2013

Pastiera di maccheroni



La Pasqua si avvicina e il contest di Quanti modi di fare e rifare di Anna e Ornella è già arrivato!
Se il mese scorso siamo andati in Svezia, questa volta ritorniamo in Italia e andiamo tutti insieme a casa di Francesca che abita a....Birkenau...ma Birkenau si trova in Germania!! Già, ma Francesca è una vesuviana trapiantata a Essen!! E da brava italiana porta di sicuro i ricordi, i colori e i sapori della sua assolata terra, in quella fredda città tedesca.
Ci siamo stati nel mese di giugno di 13 anni fa a Napoli e dintorni, quando Rino insegnava al Conservatorio di Avellino. Si dormiva ad Atripalda, e abbiamo girato per Avellino, Pompei, Pozzuoli. Ricordo il caldo infernale della Solfatara, la bellezza dei Musei di Napoli, la magia di Pompei, la tranquillità di Atripalda. La pizza incantevole a dir poco, le paste giganti, la disponibilità di alcune persone......

Francesca, ci ha fatto conoscere un dolce tipico del periodo pasquale che è veramente gustoso, anzi, di piu'!! Semplicissimo da fare e sicuramente originale. Non avrei mai pensato di proporre i cappellini in versione dolce! E la consistenza della pasta, addolcita dal latte e dai canditi, bè....provatela perchè veramente ne vale la pena. Sono quelle ricette della tradizione che ogni famiglia si tramanda, che trasmettono calore, amore e una continuità in quei gesti che andrebbe altrimenti persa. Che si mangiano fin da piccoli, e diventano cosi proprie, che è una specie di rito riproporle ai nostri cari e agli amici. Sono quei piatti tipici che non passano inosservati, che sono semplici, ma che trasmettono un vissuto e un'esperienza che solo chi li ha "toccati" con mano da sempre puo' capirne l'importanza. Ed è anche bello scoprire i piatti della tradizione delle altre regioni. Ognuna con il proprio cavallo di battaglia. Cosi' diverso da tutti gli altri. Ma che ci unisce come un invisibile filo conduttore che è fatto di vecchi ricordi, sapori e nostalgia per un tempo che ormai non torna piu' e orgoglio delle proprie origini.
Infatti non per niente Francesca conclude la sua ricetta dicendo che...Questa pastiera è per me un tuffo nel passato a mia nonna che la preparava al suo grembiule appuntato con gli spilli.....al profumo di fiori d'arancio e zucchero bruciato, alla pastiera di una volta....

Ingredienti
500g capellini
1l latte
1kg zucchero
12 uova
100g sugna
100g pezzetti di cedro canditi
sale
acqua di fiori d'arancio
sugna e farina per la teglia

Si bollono gli spaghettini nell'acqua poco salata e si scola l'eccesso di acqua lasciandone tanta da coprirli. Alla pasta si aggiunge il latte, la sugna, lo zucchero ed infine le uova sbattute, i canditi e l'acqua di fiori d'arancio.

Si cucina la pastiera in una teglia capiente unta di sugna e spolverata di farina.....1h a 200 gradi
Questa pastiera è per me un tuffo nel passato a mia nonna che la preparava al suo grembiule appuntato con gli spilli.....al profumo di fiori d'arancio e zucchero bruciato, alla pastiera di una volta....

con questa ricetta partecipo al contest di