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domenica 13 aprile 2014

Cuoricini di pollo con crema di fegatini allo Chardonnay su cialde di grana e insalatina di spinaci freschi all'aceto balsamico




Mese nuovo, sfida nuova! E questa volta è davvero un tema pazzesco! Una sfida che ci metterà alla prova mica da ridere....ci saranno delle defezioni "obbligate" in quanto per motivi personali,culturali, etici, alcune di noi non si avvicineranno nemmeno per scherzo a quelli che sono gli ingredienti che dovremo trattare. Ci sarà chi non ha mai avuto l'occasione o la curiosità di cimentarsi in queste preparazioni. Ci sarà chi è schifato solo all'idea di guardare e manipolare questi ingredienti. E ci sarà poi qualcuno che appena ha letto il tema della sfida ha piroettato per la stanza gioendo e urlando di gioia, io sono tra queste, anche se per ovvi motivi ho limitato le mie performance di ballerina! Quale? .....il "quinto quarto". Io, e magari anche qualcun altro, l'ho sempre conosciuto sotto il nome di "frattaglie" o "interiora" per classificare tutto quello che è all'interno di un animale. Quinto quarto è un modo piu' "elegante" se vogliamo, per definire tutto quello che non tutti mangiano ma anzi schifano...tutto quello che una volta faceva parte della tradizione, perché non si buttava via niente. E chi ha avuto la brillante idea di proporre un ingrediente cosi' particolare e azzardato? La Cristiana del blog Beuf a la mode. La vincitrice della sfida precedente. E siccome anche il quinto quarto è cibo, prima o poi potevamo immaginare che una audace creatura lo proponesse!
 
E questo mese, marito e figlia, mi staranno alla larga perché proprio non ci pensano nemmeno a mangiare "queste schifezze". La figlia è dalla mia parte solo per quanto riguarda il fegato e i cuoricini, che ha assaggiato per la prima volta proprio in questa occasione. Il resto delle frattaglie non l'ha mai assaggiato e io conto di proporre qualcosa di curioso e appetibile per farle perlomeno assaporarne il gusto e la consistenza senza scartarle a priori.
Il giorno che mi sono recata dal macellaio, mio marito era rigorosamente dall'altro lato del negozio, reparto salumeria, a comperarsi formaggi vari...e io, mentre aspettavo il mio turno, mi elencavo mentalmente una serie di combinazioni e ingredienti che avrei potuto cucinare. Siamo usciti con i nostri pacchettini rigorosamente divisi, ognuno il suo, e una volta a casa, ho dovuto nascondere per bene la mia spesa nel frigorifero, lontano dai loro occhi!

Sicuramente qualcuno storcerà il naso. Già lo fa al solo pensiero che si mangi la carne, figuriamoci poi su tutto quello che c'è all'interno! Ad essere sincera non sono propriamente carnivora, infatti la carne la consumiamo piu' o meno una volta alla settimana. Sono convinta che se si alternano alimenti, senza rinunce e privazioni, la nostra alimentazione risulta essere ben equilibrata.
Pero' non mi addentro nel ginepraio di piramidi alimentari e di scelte personali, dettate da motivi etici o anche no, che portano una persona a rinunciare a determinati alimenti, e a proiettare le scelte alimentari verso cibi alternativi.

Penso che buona parte la fa il nostro personale vissuto...e vi invito a leggere quanto segue con una buona dose di ironia e humor, perchè è cosi' che voglio trasmettere il mio pensiero, che rispecchia la verità ma che non vuole essere una critica verso nessuno!! 

Io sono nata "spartana", senza tanti pizzi e argenti. Educata ma senza tirarmela troppo. Senza puzza sotto il naso. Con questo non voglio dire che chi non mangia il quinto quarto è snob o non capisce niente. Ma dipende da come "è stata tirata su"....
Forse se fossi discesa da una stirpe piu' "sciccc", sarei sicuramente diversa. Avrei abitato in una casa grandissima, i miei genitori sarebbero stati iscritti a qualche club e palestra. Sarei fighissima perché tutte le bimbe di un certo target lo sono, biondissima e con la erre alla francese. Avrei frequentato sin dall'asilo nido una scuola americana, avrei avuto una tata filippina al mio fianco, e fin da piccolissima avrei frequentato scuole di danza classica o di musica. Mi sarei esibita in vari saggi di fine anno e avrei giocato con bimbi del mio stesso calibro. Sarei andata in vacanza in posti da sogno e conosciuto vipsss, avrei partecipato al ballo delle debuttanti a 18 anni, avrei avuto la mia prima macchina, magari il mio monolocale, o spedita negli States a studiare. Avrei sbocconcellato svogliata i piatti preparati da una cuoca o chi per lei, seduta ad una tavola riccamente e finemente apparecchiata, e tanto altro ancora. Ah, mi sarei sicuramente chiamata Rebecca, Lavinia, Ludovica, Luna, Lucrezia, Ginevra, Guenda, Costanza, Carlotta, Olimpia.....
Ma la realtà non è cosi'. La mia casa è sempre stata modestissima, sempre in affitto, con un'unica cameretta da condividere con due fratelli. La palestra dei miei genitori era l'ufficio dove facevano le pulizie dopo una lunga giornata del loro vero lavoro. Non sono fighissima né tantomeno bionda, adesso poi, vista l'età, pero' sono alta q.b. e ne vado fiera della mia altezza (perché altezza mezza bellezza...ahahah) e ho una erre normalissima. Ho frequentato l'asilo delle suore in una frazione di un paesino fuori Milano e ho fatto io da tata ai miei fratellini. Avrei voluto fare pattinaggio artistico o danza ma costava troppo, quindi da piccolissima non ho debuttato in nessun saggio e i miei compagni di gioco erano come me. Le mie vacanze erano al mare nella colonia dell'Alfa Romeo e poi a Teglio, e mi ritengo fortunata! Non ho debuttato a nessun ballo, non ho avuto mai un monolocale mio e la "mia" prima macchina l'ho avuta alla veneranda età di 45 anni!! E non sono andata a studiare negli States. Mangiavo tutto quello che mi preparava la mamma, senza avanzare nulla perchè non si doveva. Il servizio buono veniva spolverato ed esibito solo in occasione dei pranzi delle feste. E non ho un nome "importante".
(Con grandi sacrifici e non da piccolissima, ho frequentato il Conservatorio di Musica e mi sono diplomata. Quindi mi sono anche io esibita nei saggi di fine anno. E nonostante discendessi da una famiglia normale, grazie al mio lavoro e a quello di mio marito, musicista pure lui, ho conosciuto la mia bella parte di personaggi importanti e di grande calibro.)
Pero' ho una cosa che porto fiera nel mio cuore e nei miei ricordi. Le corse nei campi di pannocchie con i miei compagni di scuola, le capanne costruite tra i rami, i giochi di strada. Le gite domenicali dai miei parenti a Mantova, dove mi perdevo tra galline, maiali, mucche, campi di grano e pannocchie e stratosferiche mangiate di cose buone. Anche "quelle cose", perché in campagna, una volta che si ammazzava la bestia, non si buttava via niente. E per noi che arrivavamo dalla città era sempre una festa.
I pranzi domenicali a casa con i nonni e zii a mangiare veramente di tutto. Le gite primaverili nel pavese a mangiare le rane fritte. Fin da piccola ho imparato a fare i conti con la semplicità delle cose, tutte le cose, a partire dal cibo, che era sacro, una festa e nulla andava sprecato. Con tutta la mia stirpe, che ha vissuto sulla propria pelle la guerra, con le sue privazioni e disagi, non poteva essere altrimenti.
Per questo non schifo niente di niente, forse perché fin da piccola mi hanno passato questi messaggi che ho respirato e automaticamente e inevitabilmente fatti miei. quindi era "normale" per me trovare a tavola i rognoni, il cuore, il fegato e tutto il resto. Cose che potevano far sembrare "povero", e "vergognare" e non costava una grande cifra. Ma che adesso, se vai in una macelleria, dici scherzando, ma non troppo, che vai da Cartier a fare la spesa. Perché chissà come mai, i cibi che una volta erano consumati dalla gente normale e considerati quasi di scarto, ora li fanno passare come piatti della tradizione perduta e te li fan pagare caro!

Cosi' eccomi qua alle prese con i ricordi della mia di tradizione. Ho scoperto che ci sono libri che parlano di frattaglie, come cucinarle al meglio, piatti antichi ecc.... io vado a braccio anzi a memoria. Magari non sono cucinate come riportano o consigliano questi cuochi e studiosi che hanno rivisitato e riproposto il quinto quarto. Ma sicuramente sono autentici e assolutamente miei! Certamente serviti in modo un po' piu' originale rispetto a quando li presentavano quando ero piccola.
Non si badava tanto all'apparenza, ma molto alla sostanza che c'era nel piatto!

Interrompiamo questa carrellata di ricordi altrimenti non finisco piu' e passiamo alla mia ricetta... che sono riuscita a condividere con mia figlia, mentre mio marito aspettava sulla soglia della cucina che finissimo di mangiare! Inizialmente la presentazione non doveva essere cosi. Me l'ero immaginata e disegnata, le cialde di grana dovevano essere come piccoli pirottini che avrebbero contenuto un cuoricino a testa. Ma provate voi a dare la forma di un pirottino alla cialda ustionante che subito si raffredda e si spacca...Volevano essere come dei pasticcini, dei monoporzione da buffet, ma anche se la mia manualità è abbastanza buona, questa volta non sono riuscita a fare quello che volevo. Cosi ecco che i pirottini si sono trasformati in piccole cialde et voilà....

Ingredienti
20 cuoricini di pollo (con qualche fegatino)
prezzemolo, olio extravergine, grana grattugiato, maizena o farina, sale, prezzemolo q.b.
1 bicchiere di vino bianco Chardonnay
spinaci freschi
1/2 cipolla
carota q.b.
salvia
aceto balsamico

Esecuzione
Con il grana grattugiato creare delle piccole cialde alla quale darete la forma di una piccola ciotolina. 
In un tegame fate rosolare con un goccio di olio extravegine la cipolla tritata finemente e aggiungete i cuoricini. Aggiungete qualche foglia di salvia e fateli cuocere per una decina di minuti. In ultimo aggiungete un po' di prezzemolo tritato.
In un tegame fate soffriggere un po' di cipolla e di carota a tocchetti. Cuocete velocemente  i fegatini, sfumate con il bicchiere di vino bianco. Frullate il tutto e addensate la salsa per qualche minuto sul fuoco, aggiungendo della maizena se fosse troppo liquida.
Tenete in caldo sia la crema sia i cuoricini.



Lavate gli spinaci, scolateli delicatamente e tritateli finemente lasciandoli crudi. Conditeli in una ciotola con olio e aceto balsamico.
Impiattate adagiando sul letto di spinaci freschi, le cialde di grana sulle quali avrete versato un po' di crema di fegatini e i cuoricini. 

Ottimo come antipasto caldo/tiepido......il morbido della crema di fegatini e dei cuoricini  si contrappone al gusto deciso e croccante della cialda.....


con questa ricetta partecipo al contest




17 commenti:

  1. Questo mese passando qua e là per commenti non posso far altro che vedere l'originalità e l'abbinamento degli ingredienti e i tuoi misti al ricordo creano un connubio perfetto! Brava!

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    1. grazie mille!!!! Questi piatti sono davvero un tuffo nel passato!!!

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  2. Ecco la mia mamma imbufalita! :-) Son contenta che la scelta per la sfida di questo mese ti abbia scatenato tanti ricordi: ognuno ci mette del suo in un piatto e tu ci hai racchiuso molti dei tuoi ricordi...Vvo alle porte di Roma in quella finta campagna che in realtà è periferia di una grande città, ma qui le frattaglie te le regalano ancora e il macellaio giovane storce anche il naso quando oso di più...mentre l'anziano mi strizza l'occhio e mi da qualche consiglio! Hai fatto bene ad andare "a braccio": i grandi chef non fanno altro che trasformare in regole il "sapere" di casa...e sono contenta che tu possa aver condiviso con tuo figlia nella speranza che anche lei un domani possa dire: "Fammi preparare un po' quel piatto che faceva la mia mamma!!". Grazie mille un abbraccio cri

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    1. ahahah¨!!! Imbufalita! Io intanto semino....poi raccoglierà lei tra i suoi ricordi! Grazie mille a te e complimenti per la tua audacia!!!

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  3. Cuore tenero e gamba lunga.....bella coppia!!!!:))))))))

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  4. E oltre che i cuoricini di pollo, in questo post c'è il tuo di cuore, spalancato come un libro per permetterci di leggere di questi bei ricordi.
    Mi è piaciuto molto l'utilizzo dei fegatini come crema per rendere più appetitoso quel bocconcino, l'idea della mini cialda precisa per contenere un solo cuoricino, mi piaceva molto, magari creando un piccolo cannolo potresti rendere l'idea del "boccone".

    Un abbraccio

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    1. eh si....se ci fosse un traduttore simultaneo che porti i pensieri sulla carta,ne avrei scritti di libri!!! Nel disegno era cosi' bello quel pirottino!! Seguiro' il tuo consiglio!!! ciao un abbraccio

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  5. Una ricetta fatta davvero... col cuore!!!
    Grande Anto!!!

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  6. Evvaiiiii!!! Donna di poca fede! Sei riuscita a convincere la figlia recalcitrante ad assaggiare, Direi che è già stata una vittoria.
    Non so cosa hai in mente d'altro ma la riuscita di questo piatto è ottima, cialde comprese.
    Brava Antonella!
    Nora

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  7. ecco. e ora lo capisci, perchè ti vogliamo tutti bene?
    te e i tuoi cuoricini, che mi commuovono pure....

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  8. Bravissima Antonella, un piatto interessante e poi io adoro i cuoricini del pollo. GNAM GNAM :-)

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  9. Tu sei un po' folle, ma sempre divertente e piena di passione in quello che dici e che fai!! Donna spettacolare, grazie per questa altra bella prova :-))
    Un bacione grandissimo

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