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sabato 19 marzo 2016

Broeto de pesse... o Brodetto in rosso alla mia maniera



Eccoci qua. La sfida scorsa, per l' Mtc sul miele, lanciata da Eleonora e Michael è stata vinta da Anna Maria Pellegrino del blog La cucina di QB. Tutte abbiamo tremato, perchè conoscendo il personaggio che è, ci siamo chieste fino all'ultimo che cosa ci venisse proposto, e soprattutto, chiedevamo "pietà" e "comprensione", sulla scelta della sfida...Quando è uscito il tema, come al solito qualcuna ha gioito, fatto i salti di gioia, "disperata", è stramazzata al suolo ecc...ecc... io ho gioito qb.
Quando ho mostrato la fotografia del tema della sfida a mio marito, è sbiancato in volto, perchè da giovane ha avuto una "brutta esperienza ravvicinata" con "ingredienti simili"... cioè, appena arrivato a Milano abitava in una casa per studenti gestita da preti, e al ritorno dal concerto, lui e i suoi compagni di stanza/orchestra, si sono fatti una spaghettata. Non si sa bene, in quale preciso istante sia potuto succedere, mangiando una forchettata di pasta al sugo, si è mangiato anche uno scarafaggio. Al solo pensiero ancora oggi sta male! Mi ha raccontato che anni fa, al ricevimento dopo il concerto, in Spagna, c'erano immense tavolate a buffet con tutti i tipi di pesce, crostacei, paella. Pensava di rimanere a digiuno, ma alla sua risposta che non riusciva a mangiare niente di quello che c'era sulla tavola, gli hanno preparato un mega panino con jamon serrano, che per carità, non ho niente contro quel prosciutto, ma rinunciare a quell'altro ben di dio... "peccato che non ci fossi tu"...già, un vero peccato!
Potete immaginare che sfida "difficile" per me sia questa volta, anche perchè a me piacciono tutti i tipi di pesce e crostacei, quindi dobbiamo arrivare ad un compromesso...o mi faccio una monoporzione, o lui si mangia gli "altri" pesci...

E se alla fine del suo post, quando Anna Maria scrive:
"Allora vi chiedo, alla luce del tema e della ricetta che ha reso possibile questa sfida, avreste voglia di raccontarmi quando, nella vostra vita, un momento legato al cibo ha fatto la "differenza"? "... potrei dire che "quel" momento è stato per lui quello che ha fatto la differenza: odiare tutti i crostacei.
Per me invece, potrebbero essere tanti i momenti legati al cibo, che l'hanno fatta, questa differenza.
A partire dalle "origini", papà milanese e mamma mantovana, quindi sono cresciuta con pasta fatta in casa, ravioli, tortelli di zucca, sbrisolona, trippa, cassoeula, risotti, minestroni. Quando si andava a trovare gli zii a Mantova, che allevavano mucche e avevano immensi campi di grano e pannocchie, si ritornava con sacchetti pieni di verdure dell'orto e "le bestie fresche"....ho poi passato le vacanze durante la mia infanzia fino a tarda età, a Teglio, quindi va da sè che facevo scorpacciate di pizzoccheri, sciatt, panun, pane di segale... ho sposato un veneto, che piu' che veneto è quasi crucco, visto che è di Cortina d'Ampezzo, un bel montanaro, quindi ho mangiato senza ritegno, canederli in tutti i modi, in brodo o con l'insalata, di fegato o verdi, le fartaies, i casunziei e altre specialità...ho avuto la fortuna di viaggiare durante la mia carriera, quindi mi sono confrontata con cucina e tradizioni di altri paesi.
Forse è per questo motivo che sono veramente onnivora, e ne vado orgogliosa. Quando sono invitata da qualcuno, non sono un problema! O forse, è l'importanza del cibo che mi hanno passato quando ero piccola. Che non si butta via niente, e quello c'era e quello si mangiava. Non c'erano merendine confezionate, ma stupende torte fatte in casa e budini preparati con il cacao vero e non con le buste. Anche se la mamma lavorava trovava il tempo per non farci mai mancare cibi genuini. Quando mi mettevano "a mundà el ris" nel piatto fondo, (mondare il riso, togliere i chicchi un po' brutti e scuri) ero piccola, e non sempre mi piaceva farlo perchè era di un noioooooso!! Ora, tutte le volte che mondo il prezzemolo o taglio l'insalata a julienne (che una volta si diceva fine fine), mi viene in mente la zia Angelina, che affetta da poliomelite dall'età di quattro anni, ha vissuto l'intera vita su una sedia, e passava le giornate a guardare fuori dalla fnestra, "mundà el ris, el presemul e a taià l'insalada". E la minestra di riso e prezzemolo che faceva la nonna Teresina, sua sorella, era la piu' buona della galassia!
Per questo per me il cibo è "sacro". Ogni piatto è legato ad un ricordo e ad un momento della mia vita. E scusate se è poco.

Ma veniamo alla sfida odierna....la mia proposta, con pesce "normale" che mangia mio marito e con i crostacei che mi mangio io...quando ho detto al pescivendolo di farmi un bel misto per un brodetto di pesce, per una persona e mezza, ha strabuzzato un po' gli occhi... " Si, mi dia spada, merluzzo, solo una bella manciata di mazzancolle, due gamberoni, sa lui non mangia i crostacei, le cozze, ha solo quel sacchetto grande?". "Si"..." E ma sono troppe, non mangia nemmeno quelle"... "Signora, o cambia menu' o cambia marito, avrà pensato!!)..."Signora, le prenda surgelate già pulite allora". "Il merluzzo lo sfiletto?" "No. Si. Aspetti"..."Allora deciditi" rimbrotta mio marito. " Ma il pollo l'ho pure disossato" "Si ma adesso che non hai nemmeno il tempo di cucinarla quasi"..."Si, me la sfiletti per favore, ma mi dia la carcassa"...Mi riguarda stranito...sembravamo Carlo e Alice dei fumetti...o Sandra e Raimondo...o semplicemente io e lui cosi....

Se avete dubbi o indecisioni, vi consiglio di "studiare" la stupenda infografica della grande Dani del blog Acqua e Menta



Ingredienti
1 trancio di pesce spada
1 merluzzo
seppie
anelli di totano
gamberoni
mazzancolle
cozze
aglio q.b.
vino bianco
olio extravergine d'oliva
4 cucchiai passata di pomodoro
carota, sedano

Esecuzione
Eviscerate e pulite il merluzzo, sfilettatelo e mettere da parte la carcassa. ( a me lo ha fatto il pescivendolo). Togliete il guscio alle mazzancolle. Lasciatene da parte qualcuna intera.
Disponete i filetti e il trancio di spada in un vassoio, coprite con pellicola e mettete in frigo.
In una casseruola scaldate un paio di cucchiai di olio extravergine d'oliva, tostate, premendo con un mestolo, le carcasse fino a farle dorare, versate un paio di bicchieri di acqua freddissima  portate a bollore, unite la costa di sedano e la carota, abbassate il fuoco, schiumate e far ridurre il liquido della metà. Filtrate e mettete da parte e tenete al caldo.

Fate imbiondire gli spicchi di aglio. Aggiungete i crostacei, qualche mestolo di fumetto, il vino bianco, far evaporare e far cuocere a fuoco basso e coperto per 15’, unite i filetti tagliati a tocchetti, lo spada, i cucchiai di passata e cuocete per altri 5’, senza mai mescolare.


Impiattate accompagnando con pane tostato 


con questa ricetta partecipo alla sfida n. 55 di Mtc




2 commenti:

  1. Bravissima Antonella, un bel brodetto per due gusti diversi, ma uniti dall'amore di chi cucina che poi non è forse la base di un buon matrimonio?
    Grazie Manu

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  2. Mi pare di aver capito che non hai cambiato né menù né marito riuscendo a portare a termine la sfida con l'eleganza e l'armonia che ti caratterizzano. E magari, brodetto dopo brodetto, riuscirai a far cambiare idea anche al consorte! Grazie di aver partecipato con la tua ricetta e soprattutto grazie di aver condiviso con noi le tue incredibili contaminazioni gastronomiche. Anna Maria

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